Il Decreto, che sostituisce la Circolare 1974 evidenzia il tema dei limiti legali alla proprietà, dell’obbligo di puntuale e aggiornata motivazione (argomentazione critica e storica), dell’insufficienza del solo pregio artistico dell’opera e il riferimento ai due momenti del giudizio da parte degli Uffici: l’accertamento e la valutazione, secondo i sei criteri indicati dallo stesso decreto.
In particolare, il criterio della rarità è ancorato anche a contesti privati vincolati e deve essere valutato con particolare rigore, mentre per le opere straniere rileva la specifica attinenza delle stesse alla storia della cultura in Italia.
Puntuale poi il riferimento alle collezioni storiche italiane come parametro di valutazione della testimonianza particolarmente significativa per la storia del collezionismo