E’ possibile impugnare a distanza di secoli un contratto fondato su un’errata attribuzione

In un delizioso articolo, inserito in “Diari di lavoro n. 2 (Einaudi, 1976, pag. 123 e ss.)” ed intitolato “Un Lelio Orsi trasformato in Correggio, ovvero un archetipo della perizia commerciale”, Federico Zeri illustra una vicenda che risale al lontano 5 marzo 1679: il “marchand-amateur” Padre Sebastiano Resta vende un dipinto raffigurante una  “Annunciazione”, portante sul retro l’attribuzione concorde al Correggio di ben tredici pittori operanti a Roma, ognuno dei quali sottoscrive il proprio parere.
Padre Resta aggiunge che altri tre pittori, come i precedenti assai reputati, avrebbero concordato sull’attribuzione al Correggio.
Peraltro, si trattava di un’evidente “promozione” del dipinto, il quale è da riferire non al grande Antonio Allegri – denominato “Correggio” per un classico toponimo – ma al suo assai più modesto… [pdf]