Nel II Libro dell’Eneide Virgilio, facendo narrare da Enea alla Corte di Didone la presa e la distruzione di Troia, racconta il noto episodio del “Cavallo in legno”, che i Greci, apparentemente fuggiaschi, avrebbero lasciato sotto la città come dono in compenso del lungo assedio e che, invece, nel suo ventre nasconde l’insidia di cavalieri armati, pronti ad aprire le porte della città agli assedianti, in realtà soltanto appartati.
Laocoonte cerca inutilmente di persuadere i Troiani a non ricevere questo dono, pronunziando la frase, divenuta proverbiale, “temo i Greci anche quando portano doni” (timeo Danaos et dona ferentes).
L’immagine virgiliana mi è tornata in mente leggendo la proposta di legge presentata al Senato della Repubblica il 16 giugno 2011 da 29 senatori del PDL (fra i quali spiccano i nomi di personaggi come Ciarrapico, De Gregorio, De Lillo, ecc.) ed approvata dalla Camera alta con inaudita… [doc]